Furgoni frigoriferi usati Brescia

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Brescia, la vigna all’ombra del castello

L’industria del ferro (con i suoi annessi e connessi) è qui tradizione secolare. Ma Brescia è anche inatteso palcoscenico d’arte, perché l’antica ricchezza si è espressa in monumenti e raccolte. La “Brixia”romana, che ha il suo fulcro nel Tempio capitolino, ha lasciato cospicue vestigia: la città romanica e comunale ha i suoi vertici nella Rotonda e nel broletto; che Brescia sia stata veneziana lo ricordano la piazza della Loggia e il polittico del Tiziano nella chiesa dei Ss. Nazaro e Celso, mentre la città longobarda e altomedievale, trionfa nel monastero di S.Giulia, uno dei più affascinanti e antichi musei italiani attuali, e nell’annessa basilica di S. Salvatore.

E’ dunque abbastanza appropriato che da questo quartiere cittadino parta la Strada del vino dei Colli Longobardi, che si sviluppa ad anello dal più grande vigneto urbano in produzione del mondo toccando otto località. Botticino, e est della città, e Capriano del Colle, a sud, sono centri vinicoli di antica rinomanza, oggi titolari di specifica Doc. Producono, in genere, vini rossi; tra i bianchi è tuttavia degno di nota un passito tratto da uve invernenga, coltivate esclusivamente proprio nell’antico vigneto Pusterla, sul Colle Cidneo, ai piedi del castello di Brescia. Del resto, la “leonessa d’Italia”è capoluogo di una provincia di grande varietà paesistica, dai monti della valle Camònica alla Bassa padana, dai colli della  Franciacorta alla Riviera Gardesana. Varietà che si traduce, in tavola, in eccezionale rassegna di sapori.

A carni, formaggi e polenta si aggiunge la disponibilità di pesce, d’olio d’oliva e d’ortaggi. Notevolissima la produzione vinicola, suddivisa in tre distinte aree, Brescia – si è detto – compresa: a ponente del capoluogo la Franciacorta, a levante la Riviera del Garda. Alla prima si deve uno spumante di eccezionale qualità, alla seconda quel vino Chiaretto celebrato dai viaggiatori del passato e gustato da quelli di oggi.